Ratamacue Band: C'era una volta il Rock

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TarjaLaura
view post Posted on 6/3/2008, 09:35




...pubblicata stamani su SanremoWorld (http://www.sanremoworld.com/Ratamacue.htm)

SANREMO, 6 MARZO 2008 - RATAMACUE BAND : C'ERA UNA VOLTA IL ROCK


Ratamacue. Chi erano costoro? nomi, strumenti, genere, tutto insomma.

La band inizialmente era formata da Larry Camarda: basso e voce – Enzo Cioffi: batteria – Francesco Giordano: chitarra e Marco Tudini:sax e tastiere, poi dopo una breve parentesi in cui fuoriuscirono questi ultimi due arrivarono Raffaele Arieta alla voce e Emanuele Bastiani alla chitarra, quando poi c’è stata l’esigenza di eseguire brani scritti da noi è stato arruolato il giovane Ramon Gabardi alla chitarra…

Ma in alcuni momenti sono passati dalle nostre parti musicisti come Stefano Minutolo, Fulvio Gaslini, Martino Biancheri, Andrea De Martini, Leo Lagorio, Fabio Rossi, Danilo Ballo, Maurizio Ferrandini, Marzio Marossa.

Parlaci delle esperienze precedenti, della musica che vi ha formato ...

Io e Enzo Cioffi provenivamo dagli anni ’80 da gruppi new wave/punk rock come i Parco X e varie esperienze tra cui band di rock’n’roll, funky e addirittura una band dove suonavamo solo pezzi di Vasco Rossi, questo però prima del 1990, Raffaele Arieta era un giocatore di baseball ma figlio d’arte, suo padre era un musicista professionista e Raffaele da ragazzo aveva studiato pianoforte, Emanuele Bastiani proveniva da gruppi rock e lavorava come tecnico in uno studio di registrazione.

Com'era la scena live a Sanremo negli anni 90?

Poche opportunità per le bands, pochissimi locali, molta discoteca, qualche pub, ma una scena live non esisteva, a parte pochissime serate speciali dove si organizzava un concerto, che, devo dire, erano sempre seguitissime, ma in linea di massima il live ormai era solo per gruppi di liscio e pochissime eccezioni. Con il tempo,e con molto lavoro da parte nostra le cose sono cambiate, si può dire che abbiamo tracciato un solco dove ormai tutti possono passare in modo comodo.

Avevate un manager?

No, facevamo tutto da soli, in buona parte io mi occupavo dei contatti e del management,tutto fatto in casa…

Ricordo i vostri spettacoli, cover e ad un certo punto della carriera, proposte originali ...

Quando negli anni ’80 abbiamo iniziato ad esibirci le cover quasi non si facevano, erano tutte proposte originali, con i Ratamacue abbiamo iniziato invece con le cover perché avevamo notato che la gente si divertiva di più conoscendo i pezzi, ma dopo centinaia di serate inevitabilmente è venuta fuori la vera natura dei componenti della band, cioè una personalità musicale fortissima, quindi abbiamo iniziato a proporre le nostre canzoni che, inaspettatamente, funzionavano. Devo aggiungere che il nostro repertorio contava di almeno 200 brani…

Chi erano i compositori del gruppo?

La maggior parte dei brani erano composti da me e Raffaele Arieta.

Ricordo anche il pubblico entusiasta. La prima motivazione la metto io: parlavate la loro lingua, le altre dimmele tu.

Intanto suonavamo bene, poi i nostri concerti e le nostre serate nei clubs non erano mai una uguale all’altra, c’era sempre qualche sorpresa. Eravamo generosi con il pubblico, ricordo serate in cui abbiamo suonato per tre ore consecutive in locali stracolmi, e poi non ci prendevamo sul serio…c’era sempre un grande senso dell’umorismo…e questo ci avvicinava al pubblico. Raffaele catturava il pubblico anche solo con la presenza,e quando la band partiva non ce n’era per nessuno.

Quindi chi erano i fans della Ratamacue?

Il popolo della notte, ma anche appassionati di musica, gente comune, giornalisti e, devo dire, molte donne…

Ricordo anche un momento importantissimo, Rock in the Casbah, la prima edizione...

Una scommessa vinta. Al primo sopralluogo sul posto c’era anche Ramon Gabardi chitarrista appena entrato nella band, era tutto buio e fatiscente ma noi lo vedevamo già come sarebbe divenuto, e Ramon mi ha confessato dopo che pensava ”questi sono pazz!”. Ricordo che poco prima dellla serata iniziale sbirciai da dietro la tenda del backstage e, quando vidi che c’era molto pubblico dissi agli altri “ce l’abbiamo fatta”, la sfida è stata quella di portare gente nel centro storico, dirottare il pubblico fuori dalla solita linea del centro e del porto di Sanremo……sfida vinta, visto che dopo nove anni Rock in the Casbah è una delle manifestazioni più amate e conosciute. Praticamente è l’eredità che la Ratamacue ha lasciato alla città di Sanremo.

Ricordo bene anche l'ultima reunion sempre a R.I.T.C.

Si, nel 2006 abbiamo fatto un regalo ai fans suonando ancora una volta insieme, con l’aiuto di Matteo Tacchi (ex Lithyum) alla chitarra e insieme ai Duken, band di percussionisti senegalesi….è stata una bellissima serata e abbiamo messo i puntini sulle “U” come direbbero i tedeschi, lo show è lo show.

Siete ricordati come una Live-band. Parlaci dell'esperienza in studio di registrazione.

In studio si fa grande fatica……… Il genere si portava in studio un provino casalingo fatto con un quattro piste, e poi si provava il brano e lo si arrangiava, di nuovo tutto fatto in casa. Nell’arco della nostra vita artistica abbiamo registrato in quattro studi diversi ma non siamo mai stati soddisfatti, una grossa mano con le ultime registrazioni ci è stata data da Maurizio Ferrandini (cantautore).

L'esperienza con l'Accademia (attuale Sanremolab)?

Terribile, siamo andati a concorrere per non fare un torto ad una persona, sapendo dall’inizio che non sarebbe accaduto nulla, anche se ricevevamo molti complimenti e risultavamo “alieni” in quel mondo, anche la gente di Sanremo sperava nel grande colpo…ma le cose andarono diversamente come si sa….e poi non avevamo nessuna raccomandazione, perché ai tempi funzionava così più o meno, ora è tutto più trasparente e corretto.

Le esperienze fuori piazza?

Abbiamo sempre fatto la nostra bella figura, ai festival rock eravamo amati dai tecnici perché non davamo mai problemi e facevamo dei soundcheck velocissimi.

La vostra esperienza da incorniciare?

Sicuramente Rock in the Casbah e alcune serate interminabili nei locali e poi certi concerti con le gags tra me e Raffaele Arieta e i suoi monologhi “celentaneschi” che divertivano il pubblico.

Successi, 2 dischi, poi lo scioglimento ...

Si,due dischi “Ratamacue” che uscì in contemporanea alla nostra partecipazione a “Sanremo Rock”, disco amato e odiato da noi e poi “Colpevoli e Innocenti” che sentivamo più nostro. Lo scioglimento avvenì per contrasti interni e la frustrazione di dover tornare a fare sempre le stesse cose, forse fu fisiologico.

"Usciti vivi dagli anni 80", i Ratamacue lo sono?

Dagli anni 80 non lo so, ma sicuramente gli anni 90 ci hanno ammazzato, no, siamo morti e sepolti, anche se abbiamo lasciato una lapide grande come il monolito di Kubrik.

E chi sono oggi i Ratamacue?

Enzo Cioffi suona prevalentemente Jazz e continua a macinare serate, Raffaele Arieta fa il padre di famiglia, Emanuele Bastioni lavora come tecnico del suono, Ramon Gabardi è molto presente nella scena live con il duo Lilian Sound, e io organizzo eventi e concerti cercando di promuovere la musica live…e ogni tanto mi cimento in qualche jam.

Gli eredi?

Mi spiace ammetterlo ma non vedo eredi, almeno sul piano di modo d’essere, poi naturalmente ci sono molti gruppi strepitosi, ma lo spirito che ci caratterizzava non è presente in nessun gruppo che mi capita d’ascoltare.

Rock'n'roll?

Certamente, sempre, comunque, in ogni caso, anche suonando una chitarra acustica o bevendo un gin tonic…

Dimenticavo.... ma il nome è o no un semplicissimo riff di batteria?

La domanda più ricorrente, tanto che per un periodo la spiegazione di questo strano nome che tutti storpiavano faceva parte dello show, si è una figurazione ritmica che si chiama appunto Ratamacue.

Ultima ovvia domanda ....La prossima reunion?

Credo sia impossibile, anche se devo constatare che non passa settimana senza che qualcuno mi richieda questa cosa…….forse un giorno ci guarderemo negli occhi e conteremo il quattro, ma per ora mi pare un’ipotesi alquanto improbabile.

COSA DICONO DI LORO...

Non mi piace partire dal nome, è un semplice ed incisivo giro di batteria, dice qualcosa ma non dice tutto. Il tutto non lo si trova nemmeno se si scorrono i nomi ... Enzo...Ema...Raffaele...Larry e per un bel periodo anche Ramon. I nomi sono qualcosa solo per chi li conosce, per gli altri no. Io li ho conosciuti, li ho frequentati, li conosco e li frequento, li ho ascoltati dal vivo, ho i loro cd, li ho introdotti a "Rock in the Casbah", che ho scoperto grazie a loro e li ho presentati anni ed anni fa in Piazza Colombo, e questo è quanto rispetto al mio rapporto nei loro confronti.

Qui bisogna parlare di loro, "Dire di loro"...ecco, bisogna cercare dentro, non fuori. Dentro c’è un miscuglio di cose che fan si che tutto funzioni e funzioni bene, ...c’è un fonico (Ema), un professore (Enzo), un istrione (Raffa), un chitarrista ritmico che si metteva le magliette di Jovanotti (Ramon), e l’eclettico Larry che sembra spesso uscito da qualcuno dei suoi fumetti e proprio per questo conosce il significato esatto della parola "Show". Questo è quanto. E’ show e lo è nel senso più intenso del termine perchè è vero, non è esibizione, ostentazione o altro.. è la verità delle loro persone che attaccano il jack e suonano nel puro spirito rock'n'roll.

E’ show perchè Raffaele qualcosa si inventa di sicuro, E’ show perchè Ema ha dei bei suoni di chitarra, perchè Enzo suona in mezzo ad una selva di giovani virgulti della batteria che lo idolatrano. E’ show perchè una volta erano tutti in strada, anzi in piazza San Siro a giocare per terra, perchè hanno usato sempre la musica come espressione, perchè ad un certo punto hanno deciso di crescere con le loro parole e la le loro note. Ed è show perchè ancora adesso ascolti "Figurine" e ti chiedi a cosa si può essere ispirato Larry, cosa gli passava in quella testa già spelacchiata, ti chiedi e ti rispondi che non è possibile, che forse non è lui, poi la riascolti e capisci che non può essere che lui perchè il tutto parla di noi, "nati nel culo del mondo" e "appiccicati sul quaderno" ."Alla fine siamo come figurine" e mai verità fu più assiomatica.

Io dico che i Ratamacue sono veri, sono Rock'n'roll dentro, in quelle anime d’eterni ragazzi malati di musica che sorridono allo stesso modo sopra o sotto un palco. Conoscere per credere.

* Simone Parisi * RadioMandrake

...CONTINUA... http://www.sanremoworld.com/Ratamacue_dicono.htm

Per ultieriori informazioni: www.myspace.com/ratamacuebandstory

L'intervista @ Tonyclifftonprod. - Foto @ Larry
 
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FulvioGaslini
view post Posted on 6/3/2008, 12:10




Ricordo con piacere la parentesi, buon feeling gran risate, e bella serata (anzi un paio). Tra l'altro io ho sostituito Raffaele, non Larry... :D Ma Raffaele è riuscito ad essere presente lo stesso... ^_^
Un gruppo all'antica, amici che sono cresciuti insieme, e non solo musicalmente. Ultimamente vedo che invece c'è più la gara per vedere chi suona in più gruppi contemporaneamente; e a questo modo le band subiscono una specie di crisi di identità; cosa che invece non poteva succedere minimamente a gruppi come appunto la Ratamaque. Tra l'altro se penso ai nomi di un'altra band, nata tempo prima, che è durata molto meno, non posso non notare delle strane coincidenze nei nomi... Minutolo, Cioffi, Gaslini, Giordano; e poi Nando Mongelli, che invece mi pare proprio non abbia mai incrociato la sua strada con la Ratamacue. Sarà anche perchè SanRemo alla fine comprende più le caratteristiche del paesotto che quelle della grande città. :D
 
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Maurizio5
view post Posted on 27/7/2019, 16:48




Gentilissimi musicisti Attilio e Raffaele Arieta,sono Maurizio è mi piacerebbe vedervi a SanRemo e da tantissimo tempo che non so più nulla di voi,ho tenuto un vostro
bellissimo ricordo,una vostra cassetta intitolata "UNA DOMENICA DI Lunedì"XI COMANDAMENTO Raffaele Arieta:voce & piano Larry Camarda:basso, chitarra & voce
la banda Enzo Cioffi:batteria Emanuele Bastiani:chitarra solista,ritmica ed acustica-Massimo Lantero:tastiere,piano e programmazione computer -Cori in "Dimi Jimi":
Mi giro e mi rigiro":Massimo e Marzio Marossa -Basso in Dimi Jimi:Daniele Crivello-chitarra solista in Dimi Jimi:Fabrizio Morabito-violino in "Uno straccio di Vita"Sergio Caputo-Sax in "Gente"Livio Zanellato ringraziamo Ciro Perrino per l'assistenza tecnica e morale-Testi e musiche di Raffaele Arieta e Larry Camarda-registrato e mixato all'anderground Studio di SanRemo-Foto di:Mario Laura-canzoni:Intro-Gente-Vieni Qui-Rotolo con Te-Dammi il tuo cuore-Mi giro e mi rigiro-Luna-Dimi Jimi-Uno straccio di Vita-Me ne Andrò.
 
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